Eruzione Etna 1991


L’Etna è il vulcano attivo più alto ed importante d’Europa.

Sorto dal mare circa 500 mila anni fa, il vulcano si è formato a causa della sovrapposizione delle numerose colate laviche generate dalle eruzioni, fino a costituire l’attuale misura di 3357 metri. Tale altezza è soggetta a innumerevoli mutazioni legate sempre ai fenomeni vulcanici.

Nel dicembre del 1991 si verificò un’eruzione che durò fino al marzo del 1993 ed è considerata un evento particolare, importante sotto molti aspetti. La lava fuoriuscì da un sistema di fratture localizzate lungo la base del cratere di sud-est, in direzione nord-sud, che si estese nel giro di alcuni giorni da quota 3.100 a quota 2.200. Da un punto di vista vulcanologico, rappresenta la più “voluminosa” eruzione degli ultimi secoli. Le colate che scaturirono dalle bocche si riversarono nell'estesa Valle del Bove sovrapponendosi e risparmiando unicamente la parte superiore di monte Calanna. Da lì, incanalatesi verso il Salto della Giumenta, si spinsero giù in Val Calanna, colmandola in gran parte e distruggendo castagneti, frutteti, antichi fontanili, casolari rustici e le sorgenti d'acqua che alimentavano la rete idrica dell'intero comune di Zafferana Etnea, paese che ha patito per mesi e mesi la paura di essere invaso dalla lava.

Nel frattempo, i militari dell'Esercito Italiano, in collaborazione con la Protezione Civile, eressero un alto muraglione cercando di frenare l'avanzata del flusso lavico. La barriera artificiale riuscì a reggere la spinta della lava fino all’aprile del 1992, quando a seguito di un aumento della fluidità del magma, fu travolta e superata. Il 12 aprile 1992 il Consiglio dei ministri dichiarò lo Stato di emergenza, affidando al Ministro per la Protezione civile, dell’epoca, pieni poteri decisionali. Furono inoltre coinvolti vulcanologi e geologi, i militari dell'Esercito Italiano, la Croce Rossa Italiana, aviatori e Marines della base militare di Sigonella, sita vicino la città di Catania, ma anche diversi cittadini che misero a disposizione il loro tempo e i loro mezzi per affrontare l'eruzione. Il 31 maggio 1992 il ministro Nicola Capria dichiarò ufficialmente scampato il pericolo per la cittadina di Zafferana, in quanto le colate a valle non erano più alimentate. L'eruzione continuò per altri dieci mesi riversandosi su sé stessa in Valle del Bove, senza suscitare più preoccupazione per i centri abitati, arrestandosi del tutto il 30 marzo 1993.

Un evento incredibile per l’impatto sociale e paesaggistico, per le variazioni causate ai luoghi invasi dalla lava e alle attività agricole ed escursionistiche in Val Calanna e nella Valle del Bove. Certamente una delle eruzioni più importanti del XX secolo.

In memoria di questo evento naturale che ancora oggi è ricordato a livello nazionale e non solo, vi regaliamo questo pezzo di pietra lavica lavorata che arriva proprio da quella fantomatica e spettacolare colata del 1991.

La natura è estremamente potente e ci ricorda, costantemente, che l'umanità è solo una piccola parte dell'ecosistema globale. I vulcani, con la loro forza devastatrice e allo stesso tempo creatrice, sono uno dei fenomeni naturali che ci fanno percepire la grandezza della Terra e la nostra caducità come esseri umani.

Dovremmo comprendere che non abbiamo il diritto di sfruttare barbaramente le risorse del nostro pianeta ma abbiamo il dovere di proteggerlo. Vivere in modo sostenibile è uno dei modi per migliorare il mondo che abitiamo, dare un futuro alle generazioni che verranno, preservando la biodiversità e gli ecosistemi naturali.

L’innovazione e la sostenibilità devono essere la chiave per la porta del futuro, devono aiutare a creare senza distruggere.